martedì 16 ottobre 2018

Funzioni cognitive del linguaggio

Il linguaggio dal punto di vista cognitivo svolge una funzione essenziale, perché permette di fissare nella memoria fatti ed emozioni, attribuendogli un significato.
Nel corso dello sviluppo individuale il linguaggio supporta la costruzione di un sistema ampio e complesso di conoscenze
Un'altra competenza che viene sviluppata durante la crescita è quella dell'argomentazione, cioè il bambino impara a esprimere il suo punto di vista. Il linguaggio permette quindi di potenziare la struttura cognitiva dell'individuo.

Il linguaggio

Noam Chomsky riteneva che la capacità di produrre parole e frasi fosse una competenza che si basa sulla grammatica universale e che si specifica in una lingua particolare. E' innata.
Egli chiama questo linguaggio innato L.A.D. e lo concepisce come grande matematica del linguaggio, che si trova nella struttura biologica del sistema nervoso.






Jean Piaget sosteneva che lo sviluppo del linguaggio sia strettamente legato allo sviluppo cognitivo quindi i messaggi intenzionali non possono esserci prima degli 8/10 mesi.
La comunicazione si affina pian piano che aumentano le competenze del bambino.






Trevarthen sosteneva che il bambino nasca predisposto alla relazione e allo scambio.
Grazie allo scambio con la madre il bimbo sperimenta la condivisione delle emozioni e impara una modalità di comunicazione che Trevarthen definisce interrogativa primaria.
Dopo 5 mesi se ne sviluppa una secondaria, in cui la comunicazione si apre al mondo esterno.







Il linguaggio

Nella comunicazione il bambino prima di imparare a parlare usa i gesti.
Verso i 3/4 anni il linguaggio inizia ad avere uno scopo narrativo, il bambino racconta eventi usando una descrizione sua personale.
I primi tre anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo del linguaggio. Nel periodo chiamato; prelinguistico(ottavo mese circa), il linguaggio è caratterizzato da suoni e sperimentazioni vocali. Nel periodo chiamto linguistico verso i 10/12 mesi, il bambino inizia a dire le prime parole.

La funzione del maestro

Il sapere si acquisisce grazie ad un principio interiore ed un principio esteriore. Il maestro conduce il discepolo alla conoscenza delle cose che ignora.


Il maestro porta il discepolo alla conoscenza delle cose che non conosce:
 ⇒Offrendogli degli aiuti o strumenti di cui il suo intelletto si possa servire o con l'aiuto di esempi.
Il maestro con il suo insegnamento stimola il discepolo attraverso la capacità del proprio intelletto.

Napoleon Maddox

Napoleon Mddox è un rapper e attivista afroamericano. 
Nei suoi testi parla principalemente Discriminazione, razzismo, società parallele e arte del popolo afroamericano che racconta secoli di  oppressione, dalla schiavitù fino al movimento Black Lives Matter.
Napoleon Maddox è l'autore dello spettacolo teatrale Twice the First Time, che racconta la straordinaria storia delle gemelle siamesi di colore Millie-Christine.



Human| Film

Human è un documentario del 2015, diretto dal regista Yann Arthus-Bertrand.
Il film mostra 110 interviste a persone di tutto il pianeta su varie tematiche della vita. Tutti parlano nella loro lingua madre su uno sfondo nero, che permette appunto di nascondere eventuali dettagli sull'identità  delle singole persone.

venerdì 21 settembre 2018

Lo sviluppo percettivo nel neonato ||Psicologia

La percezione rappresenta uno dei temi più studiati dalla psicologia sperimentale.
Grazie ai processi percettivi il bambino acquisisce le informazioni sul mondo circostante e interagisce con esso.
Dalla nascita il bambino è capace di ricavare informazioni grazie a particolari strutture nervose, i recettori sensoriali.

Udito: entro pochi mesi il bambino riconosce la provenienza dei suoi e la voce della madre.
Olfatto: il bambino riconosce l'odore della madre e reagisce con smorfie a odori sgradevoli.
Gusto: reazioni di suzione ad alimenti dolci e di rifiuto o vomito a quelli amari o acidi.
Tatto: attraverso la pelle e il tatto il bambino stabilisce la relazione con la madre.
Vista: l'apparato visivo del neonato è piuttosto immaturo, ma consente di cogliere chiaramente i contrasti di chiarezza, i colori vivaci, gli stimoli di movimento e di portare l'attenzione ai volti.

Universo del bambino ||Psicologia

Nel periodo prenatale una cellula, lo zigote si trasforma poco a poco in un bambino.
In questo processo si distinguono tre fasi:
Il periodo germinale, embrionale e fetale.

Le più recenti scoperte sulle abilità del neonato dimostrano che già durante la gravidanza il feto usa i sensi.
Nei mesi che precedono la nascita non c'è soltanto un accrescimento di peso e di volume, ma anche una sorprendente maturazione delle funzioni sensoriali.



Le più recenti teorie dello sviluppo hanno una visione del bambino come organismo competente, dotato di proprie capacità sin dalla nascita: i riflessi.
⇒ Riflesso di Moro, riflesso di Grasping, riflesso della marcia automatica, riflesso di suzione, riflesso di Babinski, riflesso palpebrale e il riflesso di ritirare il piede.

Tutti i riflessi inizialmente sono involontari, ma col tempo si trasformano in atti volontari.

Psicologia dello sviluppo ||Psicologia

La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell'evoluzione psicologica individuale:
l'individuo è visto infatti come un soggetto in continua evoluzione, non solo nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza, ma lungo tutto l'arco della vita.
La disponibilità di nuove tecnologie per lo studio del cervello hanno permesso di raggiungere risultati molto avanzati nella comprensione dei processi di sviluppo.

Il pensiero maggiormente condiviso è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono nella crescita individuale.
Lo sviluppo è dunque un processo complesso, nel quale entrano in gioco diversi elementi che non possono essere considerati come a sé stanti, ma vanno osservati all'interno di un complesso più ampio.

Ordine e disordine ||Sociologia

L'ordine sociale è una condizione irrinunciabile per realizzare la pacifica convivenza di chi abita in un territorio.
La sociologia rispetto al confitto ha storicamente assunto posizioni differenti.


Emile Durkheim e Talcott Parsons sono conviniti che il disordine sia qualcosa da arginare senza esitazioni, perché patologico.








Max Weber invece sostiene che ordine e disordine sono da considerare come forze complementari.
Non si dà l'uno senza l'altro.
Ogni situazione di squilibrio prepara la strada verso un nuovo equilibrio, che verrà raggiunto completamente nel momento in cui matureranno i tempi.

Le regole di comportamento ||Sociologia

In tutte le collettività stabili e strutturate nascono dei modelli di comportamento, che se seguiti consentono di evitare il conflitto con gli altri.
I modelli di comportamento svolgono la funzione di regole, da seguire per tutti coloro che aspirano a integrarsi in maniera pacifica nella collettività. Per questo vengono chiamate norme sociali.
Queste norme sono dei vincoli che la società pone al comportamento individuale dei suoi membri, per orientare il loro comportamento sociale
Alcune sono leggi, altre norme morali, e altre ancora sono abitudini.
Ciò che tutte le norme hanno in comune è l'essere condivise dalla maggior parte della collettività.

Le norme sociali portano un altro elemento fondamentale nelle società, chiamato ordine sociale. 
L'ordine sociale è una condizione perchè la vita quotidiana abbia senso, perchè si svolge non a caso, ma secondo una logica, questo ordine viene anche chiamato routine

Sociologia

Aristotele sosteneva che l'essere umano è di natura socievole, quindi non deve sforzarsi per stabilire delle relazioni con gli altri.
Per costruire i rapporti con le persone disponiamo della parola, per esprimere pensieri, emozioni, sogni ecc..
Riteneva in oltre che anche se avessimo tutto quello che ci serve per sopravvivere autonomamente, chercheremmo comunque la compagnia di un altro essere umano, perché è inscritto nella nostra natura.




Thomas Hobbes sosteneva invece che senza delle leggi capaci di disciplinare il comportamento degli individui si scatenerebbe una guerra di tutti contro tutti.
Secondo lui l'associarsi non è un fattore naturale, ma succede piuttosto per paura di soccombere o per un vantaggio personale.


Sociologia

La sociologia studia il comportamento degli umani visto nel contesto degli altri umani, con cui essi entrano quotidianamente in contatto.

La società è l'insieme degli individui, che interagiscono tra loro in un certo territorio e condividono una determinata cultura.
La cultura quindi può essere definita come l'insieme di prodotti dello spirito di una particolare società.

⇒ Tra la sociologia e l'antropologia culturale c'è una somiglianza perché entrambe si occupano dell'intera società.
Tuttavia il sociologo studia la società in cui vive, mentre l'antropologo studia in linea di principio le società diverse da quelle a cui appartiene.

giovedì 13 settembre 2018

La cultura ||Sociologia

I prodotti dello spirito umano sono ciò che chiamiamo cultura: libri, moda, religione, musica. 
La cultura quindi non è solo quella dell'uomo colto, ma più generalmente ognuno vive una propria cultura e agisce secondo regole dettate non dalla natura, ma da atteggiamenti culturali. 
Si comporta secondo modelli appresi nell'infanzia tramite l'insegnamento dei genitori.

➥ Quello che caratterizza il comportamento degli esseri umani e lo differenzia da quello degli animali è la prevalenza di elementi appresi dai genitori e dagli altri membri adulti della società.
Molti comportamenti animali sono innati e non appresi, tuttavia non sono tutti istintivi.
Alcuni vengono appresi da singoli individui e in seguito comunicati agli altri per imitazione.

L'essere umano modifica il mondo in cui vive, trasformando l'ambiente circostante per soddisfare i propri bisogni.
L'animale quando ha fame si procura direttamente il cibo, mentre l'uomo è in grado di prevederla e di resisterle.
L'essere umano è in grado di rinunciare a certi alimenti per motivi prettamente culturali.

Arnold Gehlen sostenva che l'essere umano è un animale non specializzato, perchè non possiede qualità naturali particolari che possano garantirgli la sopravvivenza.
Ed è per questo che crea il mondo culturale, che secondo Gehlen è una seconda natura che completa la prima.

Mondo della natura e mondo dello spirito ||Sociologia

Siamo abituati a distinguere il mondo naturale dal mondo umano.
Tuttavia se ci sofferiamo ci accorgeremo che tutto quello che ci circonda è parte della natura.
Per esempio: case, automobili, strade, sono formate da sostanze naturali, anche se lavorate artificialmente.
Quindi ciò che chiamiamo "mondo umano" in realtà è una parte di natura particolare.






Oltre al mondo della natura, esiste anche il mondo spirituale.
Il quale raccoglie tutti i prodotti dello spirito umano: sentimenti, parole, pensieri, discorsi.
Il significato delle parole non può essere capito con "gli occhi del corpo", ma può essere capito e intuito dalla mente umana, cioè quello che i filosofi chiamano "occhi dello spirito''.
Con l'occhio corporeo vediamo oggetti del mondo materiale che ci circonda, con l'occhio dello spirito cerchiamo di coglierne (se possibile) un significato simbolico o concettuale.